giovedì 29 dicembre 2011

L'INQUIETANTE OMBRA DI GOLDMAN SACHS SULL'EUROPA

Nonostante la caduta di B, la manovra dissanguatrice, i moniti di Napolitano, i proclami asfissianti del professorino Monti sullo sviluppo e crescita (vorremo più fatti e meno annunci!), il famigerato spread continua ad assestarsi su livelli insostenibili e le Borse continuano a bruciare miliardi. Anche la Germania, che pure ha un debito solidissimo, è entrata nel mirino delle agenzie di rating che minacciano di aver pronto il declassamento anche per i teutonici. Sembra che nessuna soluzione possa mettere termine a questa crisi. Ma cosa sta succedendo davvero? E' davvero solo la crisi dei debiti pubblici o dietro la recessione c'è la mano di una speculazione organizzata? Io non mi intendo di economia ma  informandomi, sentendo opinioni di autorevoli economisti di diverso orientamento mi sono fatto un'idea. Da novembre a capo dei due paesi più in crisi dell'eurozona, Italia e Grecia, sono stati nominati due tecnocrati dal passato in Goldman Sachs e molto vicini agli ambienti ultraliberali, Mario Monti e Lucas Papademos. Nello stesso periodo un altro uomo proveniente dalle fila di Goldman Sachs diventa presidente della BCE, Mario Draghi. Così uno dei più grossi colossi finanziari liberali del mondo (e secondo molte indiscrezioni in mano ai massoni) ha monopolizzato la gestione della crisi europea. E' evidente che i banchieri inviati a salvare  l'Europa hanno in mente altri obiettivi e cioè far pervenire più vantaggi possibili a Goldman Sachs.  Possibile che nessuno se ne accorga? E soprattutto, possiamo fidarci dell'Ue che ha spinto con forza per la soluzione "Potere ai banchieri"? E' indubbio che un'inquietante ombra si allunga sulla gestione della crisi dell'Europa....

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